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      IL
      FILM “VAJONT” 
       
      
       
      S......:
      Questo film mi
      ha toccato  soprattutto nei
      momenti più drammatici (le frane, la scena finale…). Mi dispiace sapere
      che tutto questo è accaduto e si prova un’immensa tristezza nel vedere
      queste scene. Non si potrà però mai comprendere tutto il dolore provato
      da questa gente  e il terrore
      nel vedersi piombare addosso quell’enorme massa d’acqua. E tutto
      questo dolore si è verificato a causa della superficialità di pochi
      uomini decisi a costruire una diga che avrebbe portato più soldi al
      paese, ma la vita di migliaia di persone non ha prezzo. Il film avrebbe
      dovuto essere un po’ più lungo nella parte finale e mostrare i soccorsi
      portati da quei valorosi uomini che hanno lottato contro il fango per
      salvare i pochi sopravvissuti e magari dedicare un pensiero anche a quelli
      che se ne sono andati, trascinati dalla corrente o soffocati nel fango. 
       
      
      S......:
      Il film è molto realistico e, in alcune parti, toccante. Secondo me
      era preferibile prolungare la parte finale mostrando cos’era rimasto
      dopo il passaggio dell’onda d’acqua, fango e detriti. Molto forte è
      stata la scena della furia dell’onda e della forza dell’acqua
      distruttrice. Mi sono commosso quando ho visto l’operaio che lavorava
      sulla diga morire schiantandosi sulle rocce... Dopo qualche anno anche i
      suoi compaesani avrebbero fatto la sua stessa fine, non cadendo dalla
      diga, ma travolti da tutto quello che c’era alle sue spalle. 
       F......:
      La mia
      opinione sul film è positiva. La scena che mi ha emozionato di più è
      quella in cui il signore anziano si rifiuta di andarsene e decide di
      rimanere nella sua casa, pur sapendo che rischia la vita. Penso che il
      film sia molto vicino alla realtà pur intrecciando gli eventi con una
      storia d’amore finita tragicamente. Mi è piaciuta molto la figura della
      giornalista che si dava da fare per far capire agli abitanti il rischio di
      una catastrofe. In certi momenti del film ho trovato utile per comprendere
      e fissare i fatti l’uso di immagini in bianco e nero. 
       
      
      J.......:
      Il film
      suscita emozioni così forti come se si fosse di persona a vivere quei
      momenti. La parte finale è quella che mi ha impressionato di più: chissà
      quanta paura hanno provato in quegli attimi tutte le persone che
      scappavano urlando... 
       
      
      M.....:
      La parte che mi ha colpito di più è quella dell’onda gigantesca e
      del vento che ha devastato tutto. Mi ha commosso anche la scena in cui il
      geometra Montagner, sopravvissuto al disastro, vede la sui resti di
      Longarone la sedia a dondolo della moglie Ancilla e si mette a piangere
      disperato. 
       
      
      K......:
      La parte del
      film che mi è piaciuta di più è quella dove si è vista l’onda che ha
      travolto tutto: era impossibile fuggire, solo pochi, come il geometra
      Montagner, si sono salvati. Mi è dispiaciuto molto che sia morta Ancilla
      perché aspettava un bambino. 
       
      
      M.....:
      Le scene di questo film erano molto realistiche e vicine alla vera
      catastrofe. Avrei preferito che fossero meno frequenti le parti
      riguardanti la storia d’amore tra Ancilla e Montagner e avrei voluto
      vedere la parte finale trattata in modo più approfondito. Mi sono
      piaciute le interpretazioni di Pancini, del vecchio ingegnere e,
      soprattutto, dell’attrice che impersona Tina Merlin che forse avrebbe
      dovuto insistere ancora di più per portare avanti le sue idee. Non si è
      dato omaggio a quei soccorritori che sono immediatamente arrivati sul
      luogo del disastro e hanno salvato molte vite a scapito della loro. 
       
      
      M.....:
       Questo film rientra nei generi che io preferisco, per
      questo mi è piaciuto molto. Ho apprezzato anche le musiche di sottofondo,
      molto adatte alla drammaticità delle scene. L’attore che mi è parso più
      bravo è quello che ha interpretato l’ingegner Dal Piaz: anche se le
      cose andavano male, diceva sempre che non c’era da preoccuparsi. Alla
      fine è stata molto commovente la scena in cui Montagner è andato a
      rendere omaggio alla moglie in cimitero. 
      C......:
      Questo film fa rivivere eventi passati come se fossero appena accaduti.
      Per quasi 40 anni questa tragedia è stata dimenticata, ma grazie a Marco
      Paolini e a questo film si torna ancora a parlarne. Vedere il film mi ha
      fatto riflettere molto sulle tragedie provocate dagli uomini; spero che
      questo disastro serva almeno a prevenirne tanti altri e che l’uomo
      mediti più di prima quando deve intervenire sulla natura e
      sull’ambiente. 
       
      
      R....:
      Credo che il
      film sia stato realizzato molto bene; mi ha impressionato il momento della
      frana, mentre ho trovato un po’ noiosa la parte iniziale della
      costruzione della diga. Il regista avrebbe dovuto ricordare anche i 15
      operai morti durante la costruzione della diga e dare più spazio al
      momento in cui il monte Toc è franato. 
       
      
      M.....:
      Mi sono
      rimaste impresse le scene in cui l’ingegner Biadene, non volendo
      ammettere che la frana sarebbe caduta nel bacino, cercava sempre il modo
      per dire che non c’era alcun pericolo. Mi ha colpito anche l’ultima
      scena in cui è arrivato il geometra Montagner sui resti di Longarone e ha
      trovato la sedia a dondolo della moglie. Ancora più toccante è il
      momento in cui Montagner, vecchio e stanco, spiega che nella tomba della
      moglie non c’è nulla, facendo capire che il corpo non è stato più
      ritrovato. 
       
      
      G.....:
      A me questo
      film è piaciuto molto, ma, a mio parere, la parte finale andava ampliata
      dando spazio anche ai numerosi soccorritori che si sono dati da fare per
      estrarre le persone dal fango. La scena che ricordo con più tristezza è
      quella in cui il geometra Montagner scopre che sotto quel fango c’è
      anche sua moglie Ancilla che portava nel grembo un bambino. 
       
      
      C.....:
       Quando si guarda questo film sembra quasi di rivivere quei
      momenti. La parte che ho preferito è quella in cui gli abitanti
      cominciano a convincersi che sta per succedere qualcosa di grave; non mi
      sono piaciuti invece i momenti in cui la giornalista Tina Merlin urlava e
      parlava troppo in fretta. La scena più commovente per me è stata quella
      in cui la nipotina ha salutato per l’ultima volta il nonno che non ha
      voluto lasciare la sua casa. 
       
      
      S.....:
      Credo che il
      regista dovesse tralasciare la storia d’amore tra Ancilla e Montagner e
      dare più spazio alla costruzione della diga, alle spiegazioni degli
      esperti che avevano previsto il disastro e al momento della frana del
      Monte Toc. Penso anche che sarebbe stato meglio vedere molte più persone
      lottare e morire nell’acqua e nel fango visto che i morti sono stati
      quasi 2000. 
       D......:
      Questo film ha
      scene molto toccanti come quella in cui l’onda travolge tutto e tutti.
      Non mi è piaciuta la giornalista perché, pur dicendo cose giustissime,
      parla troppo velocemente. Nel film si capisce molto bene che una parte
      della SADE ha una grossa responsabilità di quanto è accaduto; i
      dirigenti della SADE hanno sempre cercato di negare l’evidenza, mentre
      molti si erano resi conto del pericolo e tentavano inutilmente di trovare
      un rimedio. Questo film lascia molta amarezza perché fa vedere come certe
      persone siano disposte a tutto per i soldi; purtroppo però chi ci rimette
      è sempre la parte più debole, in questo caso gli abitanti di Longarone e
      delle altre frazioni. 
       
      
      S......:
      Questo film
      dovrebbe far riflettere molto quelle persone che hanno l’incarico di
      costruire opere importanti. Spero che questa tragedia sia almeno servita
      ad evitare altri disastri causati dall’uomo che non tiene conto
      abbastanza dell’ambiente in cui costruisce. La diga è ancora in piedi
      ed è stata costruita a regola d’arte, ma sottovalutando le
      caratteristiche del monte Toc. Spero di andare in visita d'istrizione 
      in questi luoghi per vedere da vicino lo scenario di questa tragedia. 
      
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